Di cosa si tratta
Siamo Ilaria e Alberto, coppia artistica e nella vita. Ci occupiamo di teatro e benessere, trasmettendo pratiche di consapevolezza corporea ed espressione vocale. Da 3 anni viviamo in Salento, nell’agro di Nardò (Lecce) a CasaPepe, un’abitazione che comprende 2 ettari di terreno per il 25% ricoperto da alberi di eucalipto, alberi da frutto e pepe rosa e per il restante 75% libero da vegetazione. Viviamo in un territorio ad alto rischio di desertificazione (con il 57% del territorio vulnerabile) a causa di una combinazione di fattori: siccità, incendi, agricoltura intensiva, cementificazione, mancanza di una corretta gestione del territorio. Il nostro terreno si trova a 300 metri dalla Vora Colucce, gola carsica in cui inabissa il fiume Asso, il più lungo corso d’acqua del Salento, i cui argini rappresentano un sito di riproduzione di specie protette come le garzette (uccelli acquatici).
Il nostro progetto consiste nel piantumare un bosco di piante autoctone, alberi e macchia mediterranea nel nostro terreno di 1,5 ettari con l’obiettivo di:
- Generare biodiversità, restaurando la flora mediterranea originaria del luogo, dando vita e prendedoci cura della crescita di un bosco costituito da 4 diversi habitat: nuclei arborei, macchia arbustiva, radura erbosa e stagno palustre
- Creare habitat favorevoli alla fauna selvatica locale (volpi, ricci, bisce, uccelli rapaci, piccoli roditori)
- Contribuire alla riqualificazione ecologica e paesaggistica dell’area in prossimità del fiume Asso
- Sviluppare biofilia nella comunità attraverso percorsi di benessere corporeo e vocale per singoli e gruppi in relazione con il paesaggio naturale (meditazione, mindfulness, danzaterapia, teatroterapia, voce naturale)
- Dar vita ad un terreno che sia fertile anche per la creatività, e possa ispirare, ospitare e nutrire la nostra attività di ricerca artistica (teatro, danza, narrazione) e quella di altri artisti e artiste sul tema della relazione tra corpo umano e Natura selvatica
- Promuovere processi partecipati ed educativi con la comunità che mirino a sensibilizzare e riequilibrare il rapporto tra esseri umani e natura
- Innescare processi di cooperazione dal basso per il rimboschimento di altre aree limitrofe
Il nostro progetto è speciale perché
Vivendo in Salento ci accorgiamo di quanto la bellezza naturalistica del paesaggio sia strettamente connessa con la sua fragilità, e di conseguenza con il necessario sforzo da parte della comunità che la abita di tutelarla, darle valore, accrescerla. Abitando in zone a rischio desertificazione, in cui i boschi e la vegetazione residui sono minacciati dai frequenti incendi estivi, i terreni sono depauperati da monocolture intensive e idrovore, l’uso di pesticidi e diserbanti inquina la falda acquifera, e l’aria si avvelena di co2 e diossina a causa della malsana pratica agricola dei roghi per liberare i terreni da sterpaglie e materiale di scarto (tra cui residui di tubi e teli di plastica), sentiamo fortemente la nostra responsabilità di agire per garantire a chi verrà dopo di noi un futuro più verde, facendo un gesto semplice ma determinante: piantare nuovi alberi. Ecco perché quando abbiamo acquistato la nostra casa, che includeva un ampio terreno di seminativo, nelle nostre menti è fiorita all’istante l’idea di piantare un bosco di piante autoctone.
Abbiamo una bambina piccola e il pensiero che la sua crescita possa essere accompagnata da quella di un intero bosco, con tutte le infinte connessioni tra le piante, i popoli di insetti e la fauna selvatica che lo abiteranno, ci riempie il cuore di gioia e di fiducia nel futuro. E così ci siamo affidati a due professionisti che hanno subito preso a cuore il progetto: il dott. Antonio Orlando e il dott. Bruno Vaglio, agronomi molto sensibili ed esperti della zona, che hanno provveduto a immaginare un progetto in linea con la nostra visione per restituire a un terreno, per anni votato all’agricoltura, la possibilità di tornare ad ospitare la vegetazione mediterranea autoctona.
Il progetto di agroforestazione prevede la piantumazione di un bosco mediterraneo multifunzionale con criterio agroecologico in contesto rurale, che si articolerà nei seguenti habitat:
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6 nuclei arborei che ospiteranno 247 alberi per un totale di 5460 mq delle seguenti specie: bagolaro, carrubo, cipresso mediterraneo, fragno, leccio, olmo campestre, pino d’Aleppo, pino domestico, pioppo bianco, quercia spinosa, roverella, sughera
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13 macchie arbustive con 560 piante per un totale di 2640 mq di: alloro, alaterno, camedrio, cisto, corbezzolo, fillirea, ginestra, lentisco, mirto , rosmarino, terebinto, viburno
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Uno stagno palustre su una superficie di 520 mq con attorno piante palustri come: agnoscasto, cannuccia di palude, lippia nodiflora, tifa
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Radura erbosa su 1850 mq costituita da: iris, narciso, scilla maggiore.
Le piante crescendo contribuiranno a:
- trasformare il paesaggio, creando habitat favorevoli alla nascita e allo sviluppo di un ecosistema naturale, costituito dalla flora mediterranea che abitava il terreno originariamente, prima dell’intervento antropico
- attrarre e diventare un rifugio per le specie selvatiche, tra cui volpi, ricci, bisce, piccoli roditori, uccelli rapaci spesso in pericolo di vita a causa di un ambiente sfavorevole alla loro sopravvivenza
- assorbire grandi quantità di anidride carbonica, catturare polveri sottili e mitigare l’effetto serra (una volta giunte ad una grandezza media, 850 piante potrebbero assorbire in un anno il corrispettivo di 20 tonnellate di co2 )
- produrre notevoli quantità di ossigeno (un bosco di 850 piante in buona salute potrebbe arrivare a produrre 2 tonnellate di ossigeno l’anno)
- pulire e raffrescare l’aria, grazie all’ombra e al fenomeno dell’evapotraspirazione, che consente di ridurre le temperature estive e mitigare i venti freddi d’inverno
- proteggere il suolo e ridurre i rischi idraulici, consolidando il terreno con le radici, impedendo le erosioni, mentre le chiome attutiscono l’impatto delle forti piogge (sempre più frequenti in Salento)
- immagazzinare e filtrare le acque, rafforzando la resistenza nei confronti della siccità, mitigando l’eccessiva calura durante l’estate e prevenendo il rischio di incendi.
Il cuore del campo vedrà inoltre affiorare uno stagno palustre, tipico habitat costitutivo del paesaggio mediterraneo, ancor più in aree come questa denominata Paduli (per via della sua attitudine ad essere inondata) dove il fiume Asso, il più lungo corso d’acqua del Salento, si inabissa, per riemergere a pochi km sulla costa nel parco della Palude del Capitano.
Lo stagno potrà attrarre e diventare luogo di riproduzione di uccelli acquatici come garzette, aironi, folaghe, anatre e ospitare anfibi, rettili, farfalle e cicale.
Desideriamo inoltre che il bosco sia un luogo aperto ad esperienze di condivisione, un patrimonio comune da aprire alle persone attraverso:
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eventi di sensiblizzazione ed educazione per bambini e adolescenti che avrebbero l’opportunità di assistere da vicino alla crescita da zero di un nuovo ecosistema
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incontri di benessere, che attraverso la proposta di pratiche di silvoterapia, meditazione in natura, danza butoh ed eplorazione della voce naturale, possano permettere a chi partecipa di coltivare una consapevolezza più profonda di sé attraverso l’ascolto del respiro, il movimento sottile del corpo e la percezione della vibrazione della propria voce. Il tutto all’interno di un contesto naturale in crescita ed evoluzione, considerato già di per sé un rimedio benefico per la salute psicofisica, in quanto attiva la circolazione sanguigna, facilita la respirazione, favorisce il rilassamento e abbassa i livelli di ansia e stress.
Perché ho bisogno di sostegno
Il vostro sostegno per questo progetto è fondamentale per affrontare tutte le spese relative al progetto di agroforestazione, nel dettaglio :
- Costo del progetto di agroforestazione e consulenza agropaesaggistica
- Acquisto e reperimento delle 1300 piantine
- Materiale tecnico utile alla piantumazione
- Spese relative all’impianto idrico
- Materiale utile alla costruzione di un osservatorio in legno sul Grande albero di Pepe
- Interventi di prevenzione incendi
- Manutenzione del bosco
Inoltre il vostro sostegno ci aiuterà a rendere questo progetto un’azione di comunità: il cui frutto sarà un dono per tutti, per chi un giorno attraverserà il bosco godendo della sua biodiversità, per i bambini che vedranno le piantine crescere insieme a loro, per gli animali selvatici che vi troveranno riparo.
Il vostro supporto diventerà linfa, foglie e radici … che cresceranno ogni anno di più.

















