Il giorno seguente non morì nessuno
La premessa di «Le intermittenze della morte» presenta al lettore uno scenario assurdo: cosa sarebbe della società se, all’interno di confini di una nazione, la morte smettesse di lavorare?
Se, a un certo punto, decidesse invece di mandare una lettera viola alle sue vittime una settimana prima della loro morte?
E cosa succederebbe se una di queste lettere non dovesse mai raggiungere il suo destinatario?
Una morte con la m minuscola
Il libro si sposta da una visione d’insieme sullo sconvolgimento della società all’impatto su singoli individui, arrivando a personificare la morte e a seguirla nei suoi pensieri e nel suo percorso.
Questo ha portato anche noi attori a interrogarci sul ruolo della morte nelle nostre vite, nei momenti in cui ci è stata vicina o quando ce ne siamo sentiti lontanissimi, e a riflettere su ciò che ci fa sentire vivi.
Narrazione, danza, musica e drammaturgia saranno i mattoni con cui costruiremo lo spettacolo. Il corpo, la voce e i suoni ci permetteranno di creare immagini e ambienti tridimensionali che sviluppino il racconto. Tutti saremo narratori e personaggi, mutevoli e multiformi.
Vita, morte (e miracoli?) di Young Lab
Young Lab è «young» non solo perché composto da ragazzi, ma anche perché ci troviamo soltanto al secondo anno di attività. Vogliamo creare uno spettacolo comprensibile dal maggior numero di persone e che possa viaggiare nelle diverse aree linguistiche della Svizzera.
Quest’estate abbiamo previsto 3 settimane intensive di residenza per poter sviluppare il nostro percorso artistico, che si compone di:
- ricerca e sperimentazione
- adattamento del romanzo e creazione drammaturgica
- messa in scena e allestimento
- un sacco di casino
- tournée!
Tutto questo comporta dei costi: scenografie, costumi, luci oltre a vitto, alloggio e spostamenti tra una tappa e l’altra!
Abbiamo bisogno del vostro contributo!
Considerando poi che Fedro mangia per tre persone!!!
Grazie! Danke! Merci! Thank you!